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Frantoio tradizionale? No grazie.

Frantoio tradizionale? No grazie.

Nel mondo dell’olio d’oliva, il termine “extravergine” evoca immagini di purezza, qualità e un’esperienza gustativa senza eguali.

Tuttavia, ciò che molti consumatori non sanno è che il processo di produzione tradizionale può compromettere profondamente queste promesse!

Trasformando quello che dovrebbe essere un nettare di oliva in un prodotto lontano dagli standard di eccellenza che ci si aspetterebbe.

Ti spiego subito il perchè. Frantoio tradizionale? No grazie.

I Nemici Silenziosi dell’Olio Extravergine

Principale tra i nemici dell’olio d’oliva vi sono l’ossigeno e le fermentazioni. Questi due fattori, apparentemente innocui, possono essere particolarmente dannosi quando l’olio è prodotto seguendo metodi tradizionali.

Durante la macinazione, la pasta di olive rimane esposta all’ossigeno per tempi prolungati, innescando processi ossidativi che portano alla graduale perdita di antiossidanti vitali.

Questa esposizione non solo danneggia la qualità ma avvia un ciclo di degradazione che è difficile interrompere.

Frantoio tradizionale? No grazie: La Pulizia Mancante nelle Macine Tradizionali

Un altro punto critico riguarda la pulizia, o meglio, la mancanza di essa, delle macine nei frantoi.

Durante la stagione di produzione, le macine non vengono mai lavate, lasciando che residui di pasta di olive fermentino e contaminino le partite successive.

Questo dettaglio non trascurabile contribuisce ulteriormente alla degradazione del prodotto finale.

L’Ultima Fase: Dalle Presse ai Fiscoli

Il processo di degradazione raggiunge il suo apice nelle fasi finali di produzione.

Dove la pasta di olive viene pressata tra fiscoli che, a causa della mancata pulizia, possono diventare veicoli di contaminazione.

Questo contatto prolungato con materiali non igienici, sempre in presenza dell’ossigeno, è la ricetta perfetta per un prodotto finale lontano dall’essere considerato extravergine.

Riflessioni Finali: È Tempo di Scegliere con Cura

Davanti a queste informazioni, ci si potrebbe chiedere: vale la pena rischiare di consumare un olio così compromesso?

La risposta è una chiamata all’azione per i consumatori, invitati a riflettere sulla qualità dell’olio che scelgono di portare sulle loro tavole.

L’olio extravergine d’oliva, celebrato per le sue numerose proprietà benefiche e il suo profilo aromatico unico, merita un processo di produzione che ne preservi l’integrità e la purezza.

Nel panorama attuale, dove la consapevolezza dei consumatori e la domanda di prodotti genuini e trasparenti sono in aumento, è essenziale informarsi e scegliere oli prodotti con metodi che rispettano sia il frutto che il consumatore.

La scelta di un olio extravergine di oliva dovrebbe essere guidata non solo dal gusto ma anche dalla conoscenza del processo che sta dietro alla sua produzione.

In conclusione, mentre il fascino dell’olio prodotto con metodi tradizionali persiste, è importante interrogarsi sulla sua vera qualità e sui processi che lo portano dalla terra alla tavola.

Optare per produttori che utilizzano tecnologie avanzate per garantire la minima esposizione all’ossigeno e massimi livelli di igiene è il primo passo verso la garanzia di avere un olio extravergine di oliva autentico, sano e ricco di sapore.

La Promessa dei Fratelli Carbone: Qualità senza Compromessi

Noi Fratelli Carbone lavoriamo solo olive ad inizio invaiatura e lo facciamo con tecnologie avanzate di estrazione che ci permettono di lavorare in assenza di ossigeno, a temperatura controllata e nel massimo igiene.

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Nel frattempo se hai qualche domanda scrivila pure nei commenti, sarò felice di risponderti.

A cura di Antonio Carbone

Autore del libro “L’olio extravergine di alta qualità”

Fratelli Carbone l’olio evo per davvero!

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